Vino d’annata: opere d’arte liquida             

Molti vini considerati di grande pregio e valore, come ad esempio l’ Amarone della Valpolicella, meritano tale nome proprio in virtù del fatto di essere prodotti come vini d’annata, non solo in quantità limitata ma catturando le peculiarità di una specifica vendemmia. I vini di pregio nascono infatti, solitamente, laddove le condizioni ambientali sono eccezionali in una determinata annata, consentendo alla vigna di esprimere al meglio il proprio potenziale qualitativo.

Secondo i dati della Liv-ex, il mercato secondario dei fine wine, il valore dei vini d’annata è aumentato del 158% negli ultimi 10 anni, a fronte di un +80% per l’indice azionario del settore. Molti appassionati considerano i vini d’annata un investimento protetto dall’inflazione e alternativo alle classiche attività finanziarie. Il mercato primario dei vini di pregio d’annata spesso si esaurisce in pochi mesi. Un recente studio di Wine-Searcher ha rilevato che il 33% delle bottiglie disponibili nel 2019 di vini d’annata pluripremiati era già stato venduto nel primo trimestre. Il focus su specifiche annate produttive e l’enfasi sulla qualità più che sulla quantità sono prerogative che accomunano i vini di pregio e i vini d’annata, i cui valori sul mercato sono in notevole crescita.

Vino d’annata: significato

Un vino d’annata è un vino prodotto interamente da un’unica vendemmia e imbottigliato nello stesso anno di produzione. L’annata è l’anno di vendemmia riportato sull’etichetta. Il fatto che sia prodotto esclusivamente con uve della stessa vendemmia gli conferisce caratteristiche organolettiche uniche e irripetibili, legate a fattori ambientali specifici come temperatura, piovosità, esposizione solare ecc… della singola annualità.

La differenza rispetto ai vini generici non indicanti un’annata specifica è sostanziale: un vino d’annata riflette infatti le peculiarità climatiche e ambientali di quell’unico millesimo, mentre un vino senza annata è ottenuto unendo uve e annate differenti, risultando più omogeneo e ripetibile, ma meno caratterizzato. I vini d’annata tendono ad essere più complessi, strutturati e longevi, in grado di evolvere positivamente nel tempo e sviluppare sapori e profumi sempre più maturi e sofisticati. Il loro potenziale d’invecchiamento dipende da fattori come vitigno, zona di produzione, pratiche enologiche e annata specifica.

I vini più pregiati e costosi sono quasi sempre vini d’annata, prodotti in quantità limitate e di alta qualità, che catturano l’unicità di una specifica vendemmia. Sono maggiormente indicati per la degustazione e l’invecchiamento, rispetto a vini generici più adatti ad un consumo immediato. Un vino d’annata racchiude in sé tutte le caratteristiche organolettiche peculiari di quella determinata vendemmia, esprimendo al meglio il “genius loci” del vigneto e dell’annata.

 

Vino d'annata

Vini d’annata: qualche esempio

Tra i vini d’annata più celebri e costosi al mondo vi sono sicuramente il Bordeaux e il Borgogna francesi.

Dal territorio del Bordeaux provengono i grandi “crus” come il Margaux, il Lafite e lo Haut-Brion, vini rossi di lungo invecchiamento ottenuti da Cabernet Sauvignon e Merlot per essere serviti nelle occasioni più speciali. Bere vino come questi esempi è un privilegio per pochi eletti, in grado di apprezzarne appieno la complessità, l’evoluzione e l’armonia dei sapori.

Dal Borgogna invece arrivano i grandi “climat” di vigna, come Romanée-Conti, La Tâche o Richebourg, tutti ottenuti dal Pinot Nero e capaci di esprimere al meglio la “terroir” della Côte d’Or. Conoscere il vino significa anche sapersi orientare nel ricco panorama dei vini borgognoni, capaci di esprimere aromi e profumi inconfondibili.

Altri due territori famosi per i loro vini d’annata sono la Toscana italiana, con i “Supertuscan” come Sassicaia e Ornellaia, e la Napa Valley californiana con Cabernet Sauvignon di altissima gamma come Opus One e Heitz Martha’s Vineyard, in grado di affascinare i wine lover di tutto il mondo. E non dimentichiamo la Valpolicella con il famoso Amarone o il Recioto.

Vini da collezione: perché sono così ricercati

I vini da collezione, soprattutto se prodotti in annate storiche, sono alcuni dei prodotti enologici più prestigiosi, costosi e ricercati al mondo. Ma perché suscitano tanto interesse? Ne elenchiamo qui alcuni motivi:

  1. Unicità. Ogni bottiglia rappresenta un’annata irripetibile, in grado di catturare le peculiarità di un determinato millesimo. Sono pezzi unici, dalla limitata reperibilità anche a decenni di distanza.
  2. Qualità. Generalmente si tratta di vini d’eccellenza, prodotti da aziende prestigiose e da vigneti selezionati, in grado di invecchiare per decenni mantenendo intatto il proprio potenziale.
  3. Investimento. Molti vini da collezione, specie quelli delle annate “magiche”, tendono ad aumentare considerevolmente il loro valore nel tempo, diventando degli ottimi investimenti per chi li custodisce.
  4. Storia. Rappresentano la storia e l’evoluzione dei produttori e dei territori vitivinicoli più importanti, consentendo di tracciare il percorso di innovazione e miglioramento che li ha portati all’eccellenza.
  5. Emozione. Il bere un vino di annata rara, magari prodotto prima della nostra nascita, è un’esperienza coinvolgente, che proietta indietro nel tempo e nella storia.
  6. Cultura. Fanno parte dell’immaginario collettivo, dell’olimpo dei prodotti più sofisticati ed elitari che rappresentano la cultura, il gusto e lo stile di vita di chi li apprezza.

Tutti questi fattori combinati – unicità, qualità, potenziale d’investimento, valore storico, coinvolgimento emotivo e prestigio culturale – fanno sì che i vini da collezione, soprattutto quelli delle annate storiche, siano prodotti così affascinanti e ricercati da wine lover ed intenditori.

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