Il vino Amarone: Un Viaggio nei Sapori dell’Emozione Enologica

Il Vino Amarone è una delle eccellenze enologiche italiane più celebrate, un nettare che incanta i palati di tutto il mondo con la sua complessità aromatica e il suo carattere avvolgente. Prodotto nelle terre generose della Valpolicella, questo vino rosso robusto è il risultato di una tradizione secolare e di un processo di vinificazione unico.
L’Amarone è un vino passito rosso secco DOCG (Denominazione di Origine Controllata e Garantita), il suo disciplinare stabilisce varietà e percentuali di vitigni con i quali è consentito produrlo:
Corvina (o cruina) dal 45% al 95%
Corvinone che può sostituire il Corvina nella misura massima del50%
Rondinella dal 5% al 30%

Altri vitigni a bacca rossa non aromatici, della provincia di Verona fino ad un massimo del 15% con un limite del 10% per ogni singolo vitigno
Altri vitigni autoctoni italiani a bacca rossa, sempre della provincia di Verona, per un massimo del 10%.
Il Molinara non è più presente quale vitigno obbligatorio, ma spesso e volentieri è comunque impiegato nella produzione dell’Amarone.
Amarone della Valpolicella VS Recioto della Valpolicella
Per spiegare le caratteristiche dell’Amarone è necessario capire prima le differenze che presenta con il Recioto. Entrambi i vini sono ottenuti utilizzando le medesime uve: Corvina, Corvinone, Rondinella, Oseleta e Negrara. I migliori grappoli vengono selezionati e posti su graticci o cassette in locali ben aerati per circa 3-4 mesi (i locali vengono chiamati fruttai). Questa fase di Appassimento permette alle uve di perdere circa il 40% del loro peso, concentrando zuccheri, acidi e aromi. Questa magia naturale crea un mosto ricco e concentrato, la base preziosa per l’Amarone.

Dopo l’appassimento, segue la fermentazione, un processo più lungo e delicato rispetto a quello di altri vini. La fermentazione avviene lentamente grazie all’alta concentrazione di zuccheri, dando al vino la sua struttura complessa e il suo profilo alcolico robusto.
La fermentazione
La differenza tra Amarone e Recioto si gioca tutta durante la fase della fermentazione. Nell’Amarone infatti tutta la parte zuccherina, concentratasi durante l’appassimento, è trasformata in alcol. In questo modo ne viene fuori un vino strutturato, deciso e tannico.
Nel Recioto invece la fase della fermentazione è interrotta a metà al fine di ottenere un vino da dessert con una parte alolica più bassa rispetto all’Amarone e con una parte zuccherina molto importante.
Il Matrimonio Tra Legno e Tempo: Affinamento in Botte e in Bottiglia

Dopo la fermentazione, l’Amarone affina in botti di legno, spesso di rovere, per almeno due anni. Questo periodo di riposo permette ai tannini di ammorbidirsi e ai diversi aromi di integrarsi armoniosamente. Alcuni produttori scelgono di estendere questo periodo per ottenere vini ancora più complessi e strutturati.
Successivamente, l’Amarone continua il suo invecchiamento in bottiglia. Questa fase cruciale consente al vino di sviluppare ulteriormente la sua complessità, raggiungendo la maturità prima di arrivare sul mercato. È comune trovare Amarone invecchiato per almeno 5-10 anni, ma alcuni esemplari possono resistere al passare del tempo per molto più a lungo.
Amarone: ottanta anni di storia concentrati in un bicchiere di vino
L’Amarone ha una storia relativamente recente: è da circa ottanta anni che è prodotto in Valpolicella. Da molto meno tempo rispetto al Recioto della Valpolicella ma ha da subito riscosso un successo strepitoso.

Il nome deriva dalla parola “amaro”, adottata per distinguerlo dal Recioto della Valpolicella che è un vino da dessert. L’Amarone è nato quasi per caso, per errore si può dire. Un errore involontario avvenuto durante la produzione del Recioto. Ricordiamo che l’Amarone è prodotto nella stessa zona del Recioto, con lo stesso uvaggio e le medesime tecniche di produzione. Nonostante questo il risultato è un vino totalmente diverso.
Vediamo un pò come è nato!
Il nome è coniato nel 1936 nella Cantina Sociale Valpolicella. Il capocantina Adelino Lucchese ritrovò una botte di recioto dimenticata durante la fermentazione. I lieviti avevano trasformato tutta la parte zuccherina in parte alcolica ottenendo un vino alcolico e amaro. Lucchese una volta assaggiato il contenuto della botte esclamò: “Questo non è un Amaro, è un Amarone”. Un’espressione che diventò subito simbolo e nome di questo fantastico vino e che è stata usata immediatamente in etichetta.
All’inizio però questo errore fu considerato un gravissimo sbaglio, in quanto il Recioto era considerato più prestigioso rispetto all’Amarone. Ci sono voluti circa 80 anni affinché l’Amarone riuscisse a far comprendere il proprio valore e si imponesse sulla scena nazionale ed internazionale come uno dei migliori vini rossi passiti di tutti i tempi.
La prima etichetta e il primo documento di vendita risalgono al 1938. L’Amarone fu commercializzato però a partire dal 1953 ed ottenne subito un grandissimo successo. Nel 1968 è approvato il primo disciplinare e all’Amarone è riconosciuto il DOC (Denominazione di Origine Controllata). Oggi questo vino è sempre più al centro dell’attenzione di appassionati, intenditori e giornalisti di settore che ne riconoscono e ne apprezzano le grandi peculiarità distintive.
Amarone della Valpolicella: abbinamenti e degustazione

L’Amarone è un vino che si presta ad abbinamenti gastronomici audaci. La sua struttura robusta e il profilo aromatico complesso lo rendono ideale per accompagnare piatti ricchi e saporiti. Carni rosse, formaggi stagionati e piatti tradizionali italiani come l’ossobuco trovano in questo vino il loro compagno perfetto.
Ma l’Amarone non si ferma qui. La sua versatilità si estende anche agli abbinamenti con cioccolato fondente e dessert a base di frutta secca. Questo vino è veramente un compagno eclettico per tutte le occasioni conviviali.
É ritenutoa anche un vino da meditazione grazie ai forti sapori e agli intensi profumi che emana.
Per esprimere al meglio le proprie potenzialità è comunque consigliata la decantazione per qualche ora. In questo modo il vino prende aria e si esprime al meglio durante la degustazione.
Produciamo due Amarone: l’Amarone Grazie è eccellente vino da meditazione, mentre l’Amarone tradizionale si abbina perfettamente ad una selezione di formaggi stagionati ( Monte Veronese, Grana Padano, Parmigiano Reggiano e Monte Veronese). Ottimo anche con piatti a base di carni rosse (agnello, cinghiale, selvaggina, vitello), mentre a Verona è tipico il Risotto all’Amarone e con la carne di cavallo.
Ecco alcune domande frequenti:
Quanto costa una bottiglia?
Il costo di una bottiglia può variare di molto: l’annata, il produttore, la selezione può far lievitare il prezzo di molto. Una bottiglia di qualità può costare dai 30 ai 50 euro se acquistata direttamente in cantina.
Quanto tempo prima bisogna aprirlo?
E’ davvero importante ossigenare il vino prima della degustazione: è una bottiglia importante e consigliamo di aprirla almeno due ore prima. Appena aperto il vino è chiuso: ossigendandolo si apre scoprendo profumi e piacevolezza.
Perché si chiama Amarone?
Il nome deriva dalla parola “amaro” per poterlo distinguere dal dolce Recioto e per identificare la sua caratteristica di vino secco e strutturato (leggete sopra per maggiori dettagli!).
Qual è il migliore Amarone?
Sicuramenete la selezione Grazie, così difficile da produrre ma alla fine otteniamo un vino da meditazione incredibile. Ovviamente in questa risposta siamo di parte! 🙂