Perché le bottiglie di vino sono da 0 75?     

Perché le bottiglie di vino sono da 0 75? La dimensione standard da 0,75 litri delle bottiglie di vino ha una sua precisa motivazione, legata a ragioni storiche, di praticità e convenienza economica. Dietro alla scelta di questo preciso volume, diventato nel tempo lo standard universale, si celano esigenze che un tempo guidarono la produzione e il commercio del vino. Non a caso questo formato si è affermato come quello ideale per degustare il vino in compagnia, riempendo il giusto numero di bicchieri da osteria dell’epoca. Così la dimensione da 0,75 litri si impose naturalmente, diventando con il tempo lo standard internazionale tutt’oggi in uso.

Dietro alla dimensione standard delle bottiglie di vino c’è una precisa logica ottimale, che unisce funzionalità, praticità ed efficienza economica. Per questo si è affermata universalmente come il formato perfetto per la fruizione tradizionale del nettare degli dei.

Bottiglia di vino: gli standard internazionali

Perché le bottiglie di vino sono da 0 75? Partiamo nel dire che le bottiglie vino sono sottoposte a standard internazionali ben precisi che ne uniformano le caratteristiche a livello globale. Questi standard coinvolgono sia gli aspetti dimensionali che quelli di sicurezza e qualità.

Per quanto riguarda le dimensioni, esistono principalmente 4 formati codificati a livello internazionale:

  1. Bordeaux (0,75 l): il formato tradizionale, adatto alla degustazione.
  2. Borgogna (0,5 l): ottenuto prendendo metà della bottiglia Bordeaux, ideale per pasti leggeri o piccole porzioni.
  3. Burgundy (0,37 l): chiamata anche mezzo Borgogna, corrisponde a circa 5 bicchieri da degustazione.
  4. Piccola Borgogna (0,25 l): un quarto della bottiglia tradizionale, per degustazioni più ridotte.

Per quanto riguarda la sicurezza, le bottiglie devono rispettare standard come:

  • Resistenza agli urti e alle sollecitazioni meccaniche.
  • Inalterabilità dei materiali a contatto col vino.
  • Assenza di sostanze nocive per la salute.
  • Tenuta a pressioni elevate (fino a 9 atmosfere).

Le bottiglie per i vini di pregio utilizzano materiali di alta qualità come il vetro tradizionale o lo spesso vetro Rivet, che migliorano la conservazione e la longevità del vino. Gli standard internazionali riguardanti le bottiglie di vino disciplinano dimensioni codificate, processi produttivi certificati e materiali specificamente studiati per ottimizzare la qualità e la durata nel tempo del prodotto. Questo a garanzia del consumatore, della filiera vitivinicola e di come conservare il vino al meglio.

Perché le bottiglie di vino sono da 0 75

Bottiglie di vino e soffiatori di vetro

Le bottiglie di vino sono da sempre tra gli oggetti in vetro più rappresentativi dell’arte della soffiatura. La loro forma caratteristica, simile a quella della pancia delle antiche otri, richiede una maestria particolare da parte dei soffiatori di vetro.

La produzione tradizionale di bottiglie di vino prevede l’utilizzo di forni a legna e un processo artigianale che richiama antichi mestieri. Il maestro vetraio preleva con una canna una quantità di vetro fuso e soffiava dentro per creare la tipica forma a pera rovesciata. Durante la soffiatura, che richiede esperienza e resistenza fisica, il vetraio deve controllare con precisione il fluire del vetro per evitare difetti e imperfezioni, soffiando in modo uniforme fino a dare alla bottiglia la volumetria desiderata.

Le “boutiques d’Arles”, botteghe tradizionali di soffiatori di vetro in Borgogna e Provenza, sono famose per la produzione artigianale di bottiglie di vino fin dal Medioevo. Ancora oggi la loro manualità ed esperienza sono in grado di creare pezzi unici, lavorati a mano con tecniche millenarie.

Sebbene l’industrializzazione e la produzione su larga scala abbia reso più economiche le bottiglie, rimane tutt’oggi viva la domanda per quelle interamente realizzate da maestri soffiatori, ricercate da appassionati e collezionisti. Rappresentano infatti l’essenza stessa dell’arte del vetro, legata a doppio filo alla storia del vino fin dalle origini.

Perché le bottiglie di vino sono da 0 75? 1/6 di gallone e le esigenze d’osteria

Le bottiglie da 0,75 litri sono da sempre lo standard internazionale per il vino, ma perché proprio questa capacità? Le ragioni sono principalmente storiche.

Nel diciottesimo secolo in Francia l’unità di misura per il vino era il setier, equivalente a 0,75 litri. Questa capacità si è poi diffusa in tutta Europa e in epoca napoleonica è diventata un vero e proprio standard internazionale.

Ma perché all’inizio venne scelto proprio questo volume? Le ragioni sono pratiche ed economiche. Il tradizionale bicchiere da vino dell’epoca conteneva circa 200 ml di liquido. Questo significa che da una bottiglia da 0,75 l si potevano riempire tra le 3 e le 4 coppe, sufficienti per farne assaggiare il contenuto a un gruppo di persone.

Inoltre, riempiendo le bottiglie fino all’orlo si potevano ottenere fino a 6-7 bicchieri da 150 ml, ideali per il consumo all’interno di osterie e locande. Questo formato, standardizzato all’interno del Sistema metrico decimale francese e poi esportato in Europa, si è lentamente affermato per esigenze pratiche ed economiche, consentendo di valorizzare i prodotti e massimizzare i profitti delle attività commerciali dell’epoca.

Quindi, sono state le dimensioni del bicchiere da vino e le esigenze delle osterie a stabilire lo standard delle bottiglie da 0.75 litri, formato che si è poi imposto a livello mondiale grazie alla sua praticità ed efficienza economica e che ritroviamo ancora oggi per le bottiglie di Amarone della valpolicella classico e per il Recioto Della Valpolicella.

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