Le bottiglie di vino sono un elemento fondamentale nel processo di vinificazione. Per quanto possa sembrare strano, materiali, forme e dimensioni, influenzano la conservazione e lo sviluppo del vino. Il vetro è ancora oggi la scelta obbligata per l’imbottigliamento del vino. Si tratta di un materiale in grado di conservare per lungo tempo il contenuto liquido, mantenendone intatte le proprietà organolettiche (sempre se rispettate le regole di conservazione del vino). Le bottiglie non sono tutte uguali, come non lo sono i vini conservati al loro interno. È giusto affermare che ogni vino, vuole la sua esatta bottiglia. Per quanto la bottiglia di vino più utilizzata al mondo sia la classica bottiglia bordolese da 0,75 litri, non è l’unica che ad oggi compare sugli scaffali dei negozi, supermercati e cantine.
Anche se oggi le bottiglie in vetro per conservare il vino sono molto diffuse, il matrimonio tra vino e vetro è relativamente recente. Risalgono infatti al 1650 le prime esperienze di conservazione del vino all’interno di contenitori in vetro. Infatti, anche se le bottiglie in vetro esistevano già da tempo, non avevano dimensioni, spessore e resistenza adatta a contenere la preziosa bevanda alcolica. Prima il vino era conservato all’interno di botti di legno. Da li poi passava a caraffe, o accessori simili, per finire infine nei bicchieri sulle tavole dei consumatori.
Bottiglie vino: gli elementi fondamentali
È vero che esistono diverse tipologie di bottiglie, che assumo anche nomi diversi, a seconda della capacità contenitiva, o per altri fattori. Ma è anche vero che ogni bottiglia, presenta caratteristiche fondamentali e comuni a tutte le altre. Tra queste ricordiamo:
- Anello – è chiamato anche cercine. La funzione dell’anello è quella di fortificare e rafforzare il collo della bottiglia. In passato la cercine era usata per bloccare il tappo o la ceralacca (usata come sigillante della bottiglia) tramite cordicelle e piccoli fili metallici.
- Collo della bottiglia – è la parte più allungata e sottile della bottiglia. All’estremità del collo si trova il tappo che chiude l’apertura che serve alla mescita del vino.
- Spalla della bottiglia – la spalla è la parte terminale del collo della bottiglia di vino, che da stretta si allarga per trasformarsi nel corpo stesso del recipiente. Dalla spalla dipendono mescita e decantazione del vino contenuto nella bottiglia. È difatti un importante punto di raccolta per eventuali residui.
- Corpo – è la vera e propria parte della bottiglia che contiene il liquido. Può essere più o meno larga o slanciata a seconda del modello della bottiglia.
- Base o fondo – la base serve a mantenere la bottiglia in posizione verticale. Spesso è realizzata concava, anche se questa caratteristica non è sempre presente. La rientranza è difatti un rafforzamento della struttura della bottiglia e spesso è utilizzata come appoggio per la mano in fase di servizio del vino.
Bottiglie vino: forme e dimensioni
Come abbiamo detto esistono diverse forme e altrettante dimensioni che caratterizzano le varie bottiglie vino. La più diffusa ed utilizzata è la bottiglia Bordolese. Usata anche per conservare l’Amarone della Valpolicella, il Recioto della Valpolicella, nonché il Corvina, la bordolese è una bottiglia che trova origine nei pressi della città francese di Bordeaux. Ha forma cilindrica, spalle accentuate e collo corto. Di solito è usata per l’imbottigliamento dei vini fermi. I colori differiscono dalla tipologia di vino conservato, dalla zona di produzione, ma anche dal proprio gusto. Questi spaziano dal classico bianco trasparente, al verde scuro, fino al marrone.
Oltre alla Bordolese, troviamo poi altre tipologie di bottiglie:
- Bottiglia Borgognona
- Bottiglia Champagnotta
- Bottiglia Alsaziana e Renana
- Albeisa
Bottiglia Borgognona
È chiamata bottiglia francese perché originaria della Borgogna. Ha sempre forma cilindrica, ma stavolta è più slanciata e presenta un collo più lungo. È usata per i vini rossi e bianchi.
Bottiglia Champagnotta
Altra bottiglia di origine francese, stavolta della zona di Champagne. È usata soprattutto per i vini champagne. La forma è similare a quella della Borgognona, ma il vetro è più spesso e resistente. Inoltre l’anello è molto sporgente per consentire una presa migliore della gabbietta del tappo.
Bottiglia Alsaziana e Renana
Questa bottiglia trova origine nella zona del Reno e dell’Alsazia. È usata soprattutto per l’imbottigliamento di vini bianchi e rosati. È slanciata, senza spalle e senza rientranza alla base.
Albeisa
È molto simile alla Borgognona, ma stavolta le origini sono italiane. È infatti una bottiglia usata soprattutto nella zona del Piemonte per vini rossi. È quasi sempre di colore marrone e sulla spalla riporta la scritta identificativa: “Albeisa”. Le origini risalgono addirittura al ‘700, quando venne introdotta dai produttori albesi per imbottigliare i propri vini.
Bottiglie di vino: altre tipologie e capacità standard
Oltre alle principali forme appena illustrate, esistono altri tipologie di bottiglie. Molto meno diffuse sono comunque utilizzate per conservare determinate bevande (non solo vino quindi). La dimensione standard delle bottiglie di vino è 0,75 litri, anche se non è ancora chiaro perché questo formato si sia affermato nel corso del tempo. Si pensa comunque che dipenda dal fatto che 0,75 litri corrisponde al consumo medio a pasto per quattro commensali (8 bicchieri di degustazione).