Tappi per vino: materiali, forme e tipologie

I tappi per il vino, per quanto possano essere piccoli elementi, hanno una grande importanza nel processo di vinificazione e conservazione delle bottiglie di vino. Materiali, forme e dimensioni sono cambiate (ma non troppo) nel corso della storia e ogni tappo custodisce qualità e caratteristiche distintive a seconda del vino che deve preservare dai fattori esterni. Il tappo altro non è che un semplice cilindro di vario materiale, che ha il compito di otturare la bottiglia  e impedire così che il vino possa entrare in contatto con l’aria. Infatti, se le bottiglie non fossero ermeticamente sigillate, il vino potrebbe subire dei processi degenerativi, come l’ossidazione e l’acescenza. 

Tappi per vino: materiali di fabbricazione e caratteristiche

Il materiale principe dei tappi per vino è il sughero. Leggero, resistente, impermeabile ed elastico, garantisce un perfetto isolamento dei liquidi. Durante il Medioevo però cadde in disuso. Questo perché la Penisola Iberica, da dove proveniva la maggior parte del sughero, era sotto il dominio saraceno. Al suo posto venivano utilizzati dei pezzi di legno avvolti nella stoffa e rinforzati con pece.

Nel Seicento invece si affermò un altro materiale: il vetro. Purtroppo però si trattava di un materiale fragile e costoso che venne quasi subito soppiantato di nuovo dal sughero. Nello stesso periodo nacquero anche i cavatappi. Oggi, con la materia prima che scarseggia e l’aumento dell’intolleranza ai difetti dei tappi, sono arrivate delle alternative. I produttori hanno quindi a disposizione molteplici materiali per tappare le proprie bottiglie. La scelta del materiale rimane comunque subordinata alla bottiglia da chiudere e , di conseguenza, anche al vino in essa custodito. Oltre al tradizionale sughero i materiali usati per realizzare i tappi sono: il silicone, il metallo, il vetro e il polietilene.

Tappi di sughero

Materiale per antonomasia per la realizzazione dei tappi per vino, è soggetto comunque a diverse problematiche. Il sughero infatti può essere attaccato da parassiti fungini che, una volta insidiata la propria colonia, rilasciano una sostanza chiamata tricloroanisolo (TCA). Ed è proprio la TCA la responsabile del famoso “odore di tappo”. Tradizionalmente è detto che i tappi di sughero consentano il passaggio di una micro-ossigenazione. C’è chi pensa che questo potrebbe addirittura aiutare il vino ad evolvere meglio. Per questo motivo, ancora oggi, molti giovani vini sono tappati con chiusure sintetiche, mentre i sughero è riservato ai vini destinati all’invecchiamento.

tappi per vino

In realtà non è proprio così! Infatti la micro-ossigenazione non avviene quando la bottiglia di vino è posizionata orizzontalmente. È il liquido stesso che funge da compressore contro il tappo, impedendo all’aria di entrare e circolare. Inoltre l’evoluzione dei vini d’annata, come il portentoso Amarone della Valpolicella, o il sublime Recioto della Valpolicella, dipende anche da alcune reazioni di polimerizzazione dei tannini. La polimerizzazione è possibile grazie  all’azione di alcuni microrganismi presenti nel vino stesso. Questa è alla base della decomposizione di sostanze organiche complesse in altre più semplici. Quest’ultime portano a reazioni ossidoriduttive che avvengono anche in assenza di ossigeno disciolto.

Tappi per vini fermi, frizzanti e per spumanti

L’ultima fase dell’imbottigliamento del vino prevede l’applicazione del tappo. Questo elemento varia a seconda della bottiglia cui è destinato e del vino che deve custodire. In generale i tappi per vino si distinguono in tappi da vino fermo e tappi da vino spumante. I primi devono assicurare la chiusura ermetica della bottiglia e la loro durabilità varia a seconda della tipologia di vino. I secondi invece devono garantire resistenza alla tenuta sovrapressione a cui sono sottoposti che si aggira attorno ad un range di 6,5-8 bar.

I tappi per il vino fermo si dividono a loro volta in tappi che chiudono la bottiglia dal suo interno e i sistemi di tappatura esterna. I primi sono inseriti a pressione nel collo della bottiglia. La natura del loro materiale, elastico ed espandibile, li fa gonfiare fino a chiudere e sigillare ermeticamente la bottiglia dove sono inseriti. Sono tappi che durano nel tempo e garantiscono una buona tenuta. I secondi invece sono quelli chiamati tappi a corona  e tappi a vite. Entrambe queste tipologie sono realizzate in metallo e possiedono dei rivestimenti interni formati da speciali guarnizioni di materiale siliconico. I tappi a corona sono monouso, mentre quelli a vite sono riutilizzabili.

I tappi per vino spumante e frizzante invece, devono garantire una chiusura ermetica e al tempo stesso un’ottima resistenza alla pressione esercitata dall’interno da parte dell’anidride carbonica. I vini frizzanti hanno pressione che solitamente si aggira attorno ai 2,5-4 bar, mentre nei vini spumante è più alta e superiore a 6,5 bar. I materiali costitutivi sono quindi dotati di grande elasticità  e capacità di espansione. Molto spesso questi tappi sono supportati da una gabbietta di sicurezza e tenuti da un filo metallico, oppure da una legatura con corda.