Vino bianco Prodotto in Valpolicella solo dalle migliori uve Garganega
Il vino può essere classificato in base alla tipologia. Troviamo quindi il vino bianco, come lo Spumante Brut, il vino rosso, ad esempio l’ Amarone della valpolicella classico e il vino rosato, come il Molinara Rosato – Vino Rosé. Non è solo la colorazione che differenzia una tipologia dall’altra, anche se è la prima caratteristica che è possibile notare.
Molti possono pensare che da uve bianche si ottenga vino bianco e da uve nere, vino rosso. In realtà non è esattamente così. Il vino bianco è ottenuto tramite un processo di fermentazione senza contatto con la pelle. Questo significa che è prodotto dalla fermentazione alcolica della polpa incolore d’uva. Gli acini possono avere qualunque colore della buccia (pelle), ma durante la fermentazione, il mosto non viene “macchiato”. Il colore che si ottiene va dal giallo paglierino, ad un giallo-verde, fino ad un accesso giallo-oro.
Esistono moltissime varietà di vini bianchi e questo a causa di tre fattori principali:
- grande diversità di vitigni
- differenti modalità di vinificazione
- quantità di zucchero residuo presente nel vino
Vini bianchi: questione di pelle
Il vino bianco esiste da millenni. Una pregiata bevanda alcolica che ha accompagnato la storia dell’umanità, sin dai suoi albori. Con il passare del tempo modalità e tecniche di produzione sono state migliorate ed affinate. Molti danno per scontato che il vino rosso provenga da uva rossa e al vino bianco corrisponda uva bianca. Non è necessariamente vero. Il colore è decretato dalle bucce degli acini, vale a dire la pelle dell’uva. La polpa è quasi sempre incolore, fatta eccezione per le uve tintoree, che hanno polpa rossa.
Nei vini rosati le bucce di uva rossa restano a contatto con il mosto per un brevissimo periodo, in genere 24-48 ore. Nei vini bianchi invece, prodotti da uve a bacca rossa, le parti solide (bucce, vinaccioli, raspi) sono immediatamente separate da quelle liquide. Questo processo prende il nome di “vinificazione in bianco”. Durante la vinificazione in bianco, le bucce, cariche di pigmenti antociani, non hanno quindi la possibilità di rilasciare il proprio colore e di trasmetterlo al mosto.
Quello che distingue la vinificazione in bianco, da quella in rosso, non è il colore delle uve, ma l’assenza di macerazione durante la fermentazione alcolica del mosto. Questo significa che si possono ottenere vini bianchi anche partendo da uve a bacca nera.
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