Le botti per il vino vennero utilizzate per la prima volta dagli Etruschi, primo popolo a comprendere quanto il legno potesse conservare bene la bevanda e potesse anche influire sulla sua qualità. Sul finire del V sec. a.C. i Galli, non fecero altro che aumentarne il consumo e quindi fare in modo che proprio le botti in legno avessero un largo utilizzo.
In Francia, dove, come in Italia, a oggi si possono bere le migliori bottiglie di vino, si è sviluppata quella che si può definire l’arte del passaggio e maturazione del vino all’interno delle botti di legno, che a oggi tutti conoscono con il nome di barrique. Certo il legno che si utilizza per conservare il vino, non può essere un legno qualsiasi, ecco perché gli specialisti vi pongono particolare attenzione.
Botte di vino: la scelta del legno
Certo si fa presto a parlare di botte di vino, si dà quasi per scontato che questo liquido prima di arrivare nella propria cantinetta da vino, sia stato all’interno di un imponente contenitore in legno, chiamato appunto botte. Ma questo processo influisce e non poco sulla maturazione del vino, ecco per quale motivo, il legno deve essere scelto con molta attenzione e sottoposto a una specifica maturazione.
Il legno che viene scelto per costruire la botte è importante tanto quanto il materiale scelto per i tappi per vino. Questo perché come si tratta questa bevanda estremamente delicata influisce sull’ossidazione del vino che potrebbe renderlo imbevibile. Occorre dunque un materiale che sia poroso ma resistente, che rilasci al liquido i suoi elementi senza essere però aggressivo e riuscendo anche a farlo durare nel tempo. I legni più utilizzati sono quelli di:
- palma;
- noce;
- abete bianco;
- ciliegio;
- castagno;
- acacia;
- frassino.
Questo nonostante gli esperti siano concorsi che il rovere sia il miglior materiale in assoluto, in quanto semplice da lavorare e molto resistente alla curvatura. Ci sono poi alcune foreste che offrono un legno migliore di altre e non si trovano in Italia, ma in:
- Slovacchia;
- Bosnia;
- Francia;
- Europa Centrale;
- America.
Botte per vino: stagionatura e metodo di costruzione
I tronchi che vengono scelti per la costruzione delle botti devono essere ben dritti, sani, senza alcuna ramificazione e nodi. Inoltre gli alberi devono avere tra i 100 e i 150 anni. Il 50% del legno viene poi eliminato per conservare la parte interna da cui si possono poi ricavare le assi, che poi una volta stretta una accanto all’altra formano la botte. Il cuore del tronco è quindi, la parte più preziosa da lavorare.
Le doghe devono poi essere stagionate, si pongono una sopra all’altra per formare poi una catasta che viene esposta alla pioggia e a tutti i cambiamenti climatici per circa 5 anni prima di poter diventare delle botti. Una stagionatura completamente naturale che permette al legno di perdere parte dell’umidità senza però seccarlo con un processo lento che segue i ritmi e i cicli naturali.
In linea generale gli esperti dicono che per ogni centimetro di spessore del legno occorrono ben 8 mesi di stagionatura. Dopo tale periodo le doghe sono rifinite e sagomate, sono più larghe al centro e sottili agli estremi e con una forma che ricorda un trapezio, in modo da aderire in maniera perfetta una a fianco all’altra per non permettere al contenuto di uscire.
A questo punto di passa alla tostatura, in cui le doghe sono adese l’una all’altra e al centro arde un fuoco diretto che scalda, piega e rende malleabile il legno, oltre a cambiare i componenti chimici delle doghe che accoglieranno poi il vino. Un metodo questo, che viene utilizzato da moltissimi anni.
Botte di vino in legno: la finitura
La maturazione in botte di legno viene utilizzata anche per vini come l’Amarone della Valpolicella classico e il Recioto della Valpolicella. Quando il fuoco ha reso le doghe semplici da sagomare gli artigiani con il martello battono i cerchi che sono attorno alle assi. Si compone così il corpo che è poi chiuso con i fondi. Questi sono poi piegati a doppio arco con le foglie di giunco che fanno da guarnizione per garantire la respirazione e la tenuta. Quindi non resta altro da fare che fare le prove di tenuta, con il vino che all’interno della botte potrà procedere alla sua maturazione.
Botte di legno per vino e barrique: le differenze
In genere le botti hanno dimensioni molto grandi, mentre con il termine barrique si indicano botti piccole con dimensioni che non superano i 225/228 litri. In Francia le botti di barrique sono le più utilizzate e durante la Rivoluzione Francese, le botticelle venivano riempite di terra per costruire le barricate contro il nemico, da qui il nome dato poi alle botti per il vino. Il volume minore rispetto alle tradizionali botti permette al vino di restare a contratto con una superficie di legno maggiore, che ne influenzerà il sapore.