Il Valpolicella Ripasso è un vino rosso DOC (Denominazione di Origine Controllata) prodotto esclusivamente nella Valpolicella, in provincia di Verona. É un vino prodotto dai vitigni autoctoni come il Corvina, il Corvinone, la Rondinella, Forselina, Negrara e l’Oseleta. Anche se non è più inserita nel disciplinare come obbligatoria, la Molinara è un altro vitigno utilizzato per la Valpolicella Ripasso. Queste uve sono le stesse che vengono usate per la produzione del Recioto della Valpolicella e dell’Amarone della Valpolicella.
Valpolicella: incanto collinare
La Valpolicella identifica una zona geografica molto precisa. Il territorio di produzione dell’Amarone, del Recioto e del Ripasso si estende nella fascia pedemontana della provincia di Verona. Dal Lago di Garda, fino quasi al confine con la provincia di Vicenza, una zona molto particolare, se osservata dall’alto.
Un susseguirsi di colline e vallate che assumono quasi la forma della mano di un uomo. I pendii sono dolci declivi che scendono verso la pianura e in ciascuna valle e su ogni pendice si sono create delle specifiche caratteristiche climatiche e pedologiche. Si tratta di un ecosistema ben strutturato che è possibile ritrovare solamente in queste terre. Una combinazione perfetta di diversi fattori climatici, fisici e biologici che influenzano da secoli la coltivazione dell’uva e la conseguente produzione di vino.
Da una parte i Monti Lessini offrono protezione alle valli, dall’altra il Lago di Garda e l’esposizione a sud dei terreni, crea un clima mite e poco piovoso. All’interno di questa macro area esistono delle sotto zone. La prima è chiamata “classica” e comprende i comuni Negrar, Marano, Fumane, Sant’Ambrogio, e San Pietro in Cariano. La seconda è invece quella del Valpantena che comprende l’omonima vallata che sale verso i Monti Lessini, passando per Poiano, Quinto di Valpantena, Marzana e Grezzana.
Valpolicella Ripasso: le tipologie
Il Valpolicella Ripasso può essere denominato come:
Classico
Valpantena
Superiore
Il Classico è quello prodotto nella sottozona che comprende i Comuni di Fumane, Marano di Valpolicella, Negrar, San Pietro in Cariano, Sant’Ambrogio di Valpolicella facenti parte della Valpolicella classica. Il Valpantena invece è realizzato nell’omonima valle. Mentre il Valpolicella Superiore è affinato in botte per almeno 12 mesi, che partono dal 1° gennaio successivo alla vendemmia. Inoltre per essere considerato superiore, il grado alcolico deve essere pari o maggiore del 12%.
Si possono quindi trovare diverse tipologie di Valpolicella Ripasso:
Valpolicella Ripasso
Valpolicella Ripasso superiore
Valpolicella Ripasso classico
Valpolicella Ripasso classico superiore
Valpolicella Ripasso Valpantena
Valpolicella Ripasso Valpantena superiore
E molti altri ancora.
La produzione del Valpolicella Classico
Le tecniche di produzione del Valpolicella Ripasso sono sempre quelle tradizionali. A settembre viene fatta la raccolta delle uve migliori per l’Amarone e il Recioto. L’uvaggio è conservato dentro apposite cassettine di legno, conservate in ambienti specifici asciutti e ben areati. Durante questo periodo l’uva subisce il giusto grado di appassimento.
Le uve rimanenti sono poi selezionate e raccolte manualmente e successivamente pigiate per ottenere il Valpolicella Classico Ripasso. Durante i mesi di ottobre, novembre e dicembre l’uvaggio quindi riposa, custodito nelle cassette di legno, mentre il Valpolicella Ripasso Classico risposa dentro delle vasche di acciaio.
Arrivati a gennaio/febbraio le uve appassite per Recioto e Amarone sono pigiate e lasciate fermentare. Al termine della fermentazione di Recioto e Amarone il vino è travasato dal fermentino ad un’altra vasca. Nel fermentino rimangono solamente le vinacce (bucce fermentate) di entrambi i vini. É sulla base di queste ultime vinacce, ancora calde e ricche di zuccheri, che viene pompato il Valpolicella Classico prodotto a settembre.
Il Classico rimane così in contatto con le vinacce dell’Amarone per circa 10-12 giorni. Durante queste due settimane avviene una seconda fermentazione alcolica, ecco spiegato il perché del nome “ripasso”. Questa seconda fase dona al vino una struttura maggiore, un’acidità più bassa e una rotondità superiore. Caratteristiche che lo rendono idoneo ad un affinamento in botte per circa 18 mesi.
Valpolicella: cenni storici
La Valpolicella si è sempre contraddistinta come zona di produzione del vino, sin dall’antichità. In questa zona si produceva il vino conosciuto con il nome di “Retico”, amato da scrittori e romani. Il Retico è forse il più antico antenato del Valpolicella Ripasso. La tecnica del Ripasso è quindi nota ai coltivatori di questa zona da tempi remoti, addirittura dal medioevo.
Nel 1873, in occasione dell’esposizione universale di Vienna, il vino prodotto in queste località, acquisì il nome di Valpolicella Ripasso ed ottenne molti giudizi positivi. Negli anni ‘60 del ‘900 la pratica di produzione tradizionale è finalmente regolamentata e riconosciuta.