
Le rose nel vigneto sono usate fin dall’antichità per la loro funzione di sentinella. Essendo una pianta più delicata della vite anticipa per prima la presenza di alcune malattie o parassiti dando così il tempo all’agricoltore di proteggere la vite stessa. Proprio per questa sua funzione viene chiamata anche pianta spia e spesso viene piantata in testa ai filari di Corvina Veronese, Corvinone, Rondinella, Oseleta e Negrar le uve che compongono il blend dell’Amarone della Valpolicella.
Rose e vigna
Rose e vigna sono una squadra vincente che permette al viticoltore di intervenire solo quando strettamente necessario. Riducendo così al minimo l’uso dei prodotti fitosanitari. Tra le malattie “prevedibili” grazie alla rosa ci sono l’attacco della botrite, il famigerato oidio, il marciume radicale lanoso, il tumore batterico, gli attacchi dei ragnetti rossi e gialli.
Al giorno d’oggi la messa a dimora delle rose nei vigneti non sempre ricopre questo ruolo di sentinella, grazie allo sviluppo di nuove tecniche agrarie e di allevamento della vite, e grazie alla nascita di nuovi sistemi scientifici di analisi e previsioni.

Tuttavia il binomio rosa e vigna rimane un’antica tecnica ancora molto diffusa tra gli agricoltori più attenti, soprattutto tra coloro particolarmente sensibili alla difesa delle tradizioni passate e alla salvaguardia dei naturali cicli biologici della pianta, senza ricorrere a forzature o a moderne tecniche invasive. Già dai tempi del nonno nei nostri vigneti erano presenti dei roseti, tuttora presenti e puntualmente arricchiti con nuove piante. A tal proposito ricordiamo che abbiamo anche conseguito la certificazione RRR (Riduci Risparmia Rispetta) a premiare i nostri sforzi nel lavorare in maniera verde.
Proprio per questo vi aspettiamo a Negrar di Valpolicella per visitare i nostri vigneti con le rose.
Che belle le rose nel vigneto!
Non sapevo di questa utilità delle rose nei vigneti, spero di poter venire presto a vedere i vostri vigneti.
Sicuramente le rose sono belle da vedere nei vigneti!