Pigiatura Diraspatura

Stiamo pigiando le uve appassite che diventeranno l’ Amarone della Valpolicella” e “Recioto della Valpolicellae con questo articolo vorrei spiegare cos’è la pigiatura e la diraspatura delle uve!

Pigiatura diraspatura

Uve appassite per Amarone
Uve Corvina appassite per Amarone

La diraspatura consente di separare gli acini dai raspi per favorire la fuoriuscita del mosto e avviarli poi alla pigiatura. La diraspatura viene effettuata con una macchina con un albero provvisto di un sistema a pale che ruota all’interno di un cilindro forato permettendo la separazione dei raspi mediante la forza centrifuga. Il tutto avviene in maniera molto delicata per  non compromettere la qualità delle uve e per evitare che vi siano cessioni di sostanze indesiderate al mosto. Gli acini sono quindi passati alla pigiatura per ottenere il mosto.

La pigiatura è l’operazione meccanica che permette di estrarre il succo e  polpa dagli acini, una volta separati dai raspi, dando vita al mosto che andrà poi fermentato per diventare vino. Viene utilizzata una macchina chiamata pigiatrice. Questa è  costituita da un telaio sul cui fondo è posta una coppia di rulli di pressatura in gomma alimentare la cui rotazione schiaccia delicatamente gli acini. Una pompa spinge poi il mosto in una vasca, chiamata fermentino.

La pigiadirasatrice è la macchina che effettua entrambe le operazioni: sotto di essa è posta una pompa che spinge il mosto in una vasca. Non una vasca normale ma un fermentino. Cioè una vasca in acciaio, termocondizionata in modo da tenere la temperatura sempre costante. Dotata di una pompa per i rimontaggi ed un estrattore per spingere fuori le vinacce a fine fermentazione. Parlerò più in dettaglio della vinificazione in un articolo successivo!

Amarone 2016
Amarone della Valpolicella Classico 2016

Pigiatura e Diraspatura Amarone 2020

La pigiatura e vinificazione delle uve destinate a produrre vini atti a rivendicare DOCG “Amarone della Valpolicella” e “Recioto della Valpolicella” 2020  era già posibile dal 16 Novembre 2020 a seguito dell’accettazione da parte della Regione dell’istanza di anticipo presentata dal Consorzio tutela vini Valpolicella.

Abbiamo però deciso di lasciare le uve (Corvina, Corvinone, Rondinella, Oseleta e Negrara) in appassimento per circa altri due mesi e il il motivo è semplice: più si aspetta e meno mosto otterremo ma questo mosto sarà molto più concentrato (semplificando significa più colore, più profumo e più struttura). Leggete l’articolo sull’appassimento per una spiegazione più dettagliata!

La pigiatura è solo il primo passo: il mosto dovrà quindi fermentare (alcolica e malolattica) e successivamente affinare in acciaio e botti di legno. Potremmo degustare l’Amarone 2020 solo in 4-5 anni! Nella foto sopra vedete Tommaso mentre sposta le cassettine con l’uva appassita per avvinarle alla pigiadiraspatrice.

Adesso però possiamo degustare un’ottima bottiglia di Amarone 2016 ! 🙂

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